martedì 28 febbraio 2012

La sostenibilità

Il Premio Pritzker per l'architettura è il più importante premio internazionale con lo scopo  di onorare annualmente un architetto vivente le cui opere realizzate dimostrano una combinazione di quelle qualità di talento, visione e impegno, e che ha prodotto contributi consistenti e significativi all'umanità e all'ambiente costruito attraverso l'arte dell'architettura.
La premiazione vera e propria avverrà il 25 Marzo, a Pechino in presenza di Thomas J. Pritzker, che commentando la preannunciata scelta della giuria in favore di Wang Shu, ha affermato: «Il fatto che un architetto cinese sia stato selezionato dalla giuria, rappresenta la consapevolezza del ruolo che la Cina assumerà nello sviluppo dell'architettura del futuro. Inoltre, nei prossimi decenni il successo della Cina nel campo dell'urbanizzazione sarà importante per la Cina stessa e per il mondo intero. Questa urbanizzazione, come urbanizzazione mondiale, deve essere in armonia con i bisogni e la cultura locale. La Cina offre opportunità senza precedenti per la pianificazione urbana, che dovrà necessariamente essere in armonia con le sue tradizioni e con i suoi bisogni futuri per poter garantire uno sviluppo sostenibile».

Proprio ieri ho partecipato ad un convegno che trattava il tema della sostenibilità e del risparmio energetico con la costruzione di edifici ad impatto quasi zero sull'ambiente. Il numero di persone presenti al convegno era elevato, aspetto che, sommato  ai più grandi avvenimenti internazionali come il sopraccitato Premio Pritzker, conferma come il tema della sostenibilità sia diventato ricorrente e determinante per lo sviluppo futuro delle società.
Un collega ha dato una definizione della sostenibilità, ovvero l'atteggiamento etico, antropologico e scientifico che, integrato in ogni azione dell'uomo assicuri:
  • cura per l'avvenire;
  • attenzione per l'equilibrio della vita;
  • consapevolezza della limitatezza delle risorse.
In linea con questa definizione auguro a tutti Voi:
BUONA  VITA  SOSTENIBILE...

mercoledì 22 febbraio 2012

Ruota urbana

È stato Raul e la sua “Milonga di Valladolid” a far incontrare Barbara e Francesca.
Due architetti con molto in comune compreso il fatto di non saper mettere un bottone…
Si trovano per pasticciare con vernici, terra, fuoco e finiscono con sete a pois, taffettà maculati e crêpe di lana. Si danno poche regole: taglio vivo, double face, cuciture a contrasto, stratificazioni libere ed adattabili di tessuti potenti, forme disposte ad essere interpretate.
Lasciano fluire la sensibilità sulla linea.
Raccontano divertite della nascita del marchio, invenzione di Claus, che per mistero psico-magico le conduce a Napoli. O per meglio dire, riporta Francesca, di sangue partenopeo, a scoprire la storia di Santa Maria Francesca – La Santarella dei Quartieri Spagnoli, dove si trova un minuscolo e aggraziato santuario. La tradizione vuole che qui vengono a sedere sulla sedia della Santa, soprattutto le future mamme che chiedono la sua intercessione per ottenerne la benedizione. Barbara e Francesca vi si recarono per raccontare il loro progetto (e chiedere la benedizione), scoprendo che la Santa era molto ricercata in vita per ricamare con fili d’oro.
A San Martino, di cognome e non di fatto!, devono la creazione delle etichette.
Mi narrano questa storia mentre mi vestono di una Ruota. Un semplice cerchio di stoffa bucato che si adagia, gira, fluttua prima di trovare la collocazione “giusta”. Il corpo fa da perno ad un colore in movimento, ad una sostanza informe che muove il corpo come un dervish.
Mi guardo allo specchio: mi hanno avvolto di qualcosa che ricorda i parangolè del brasiliano Helio Oiticica -vestiti usati nei festival di samba- e mi trasformo in una scultura vivente.
La Ruota, come gli altri capi, non si indossa! Non è passiva, ma si offre al gioco della vestizione, dello scambio, è il simbolo di un contatto col mondo che muta in continuazione.
Benedetto Sincretismo! mi dico mentre un Bianconiglio mi intima di sbrigarmi ad uscire dal sogno. Aleggia nella tappezzeria del papà di Barbara una continuità saggia ed invisibile mentre fuori il sole della periferia romana richiama alla realtà dei solidi.


Circa un anno fa, Roberta una mia carissima amica commentò una foto che avevo pubblicato su facebook "Rita ti sei persa una collezione bellissima di Santarella ieri! Secondo me la Ruota ti starebbe benissimo, ed è proprio nel tuo stile!!!".

Un fresco pomeriggio  d'inverno con il sole che rende protagoniste le  lunghe ombre sono andata da Barbara e Francesca...e... Rob avevi proprio ragione!!!
E' stato amore a prima vista, tra colori, stoffe e profumo di thè ai frutti di bosco, non ho perso l'occasione per provare la ruota tanto decantata. Ora resta solo il mio scatto da inviare al  RUOTATOUR. 


Nel frattempo potete ammirare alcune favolose immagini tratte dalla pagina Santarella su facebook e...



Varsavia

Francia

Lisbona

Napoli

New York
Puglia

Roma



BUONA RUOTATOUR A TUTTI... 



per saperne di più visita: