giovedì 13 ottobre 2011

Claudio Villa in concerto..."Anfiteatro di Sezze" (pace alle loro anime)

Avevo circa 12 anni quando, con mia madre e la sua 500 bianca, andai a vedere Claudio Villa in concerto all'anfiteatro di Sezze. Nell'abitacolo eravamo in 4 perché si aggregarono mia cugina con sua madre. E proprio le gradinate di Piacentini  trasformavano quel magico luogo in uno spazio di aggregazione a scala urbana. 
Fu il primo di una serie di concerti che ho avuto la fortuna di vivere con grande emozione: Antonello Venditti, Ivan Graziani, Francesco De Gregori, Pierangelo Bertoli.
Le note di quelle serate si diffondevano dalla collina in pianura animando l'aria che si respirava.

Non molto tempo fa, mi recai al Convento delle Clarisse per un sopralluogo legato ad un bando di concorso.
In quell'occasione conobbi una collega di Genova giunta a Sezze per contribuire a fornire un'idea sul futuro di quella austera e misteriosa struttura.
Non esitai, essendo la sua città una delle mie preferite, ad offrirmi come "Cicerone", forse perché Genova ha dato i natali a Faber, forse perché è la città di Emanuele Luzzati, forse per il teatro della Tosse, forse per Renzo Piano, forse per via del Campo, forse per solidarietà, non sò.

Ma come potevo presentare a Chiara il paese dei miei natali?

La deformazione professionale, inevitabilmente, porta a trattare argomenti che appartengono al bagaglio culturale di ognuno di noi.
E così le mie argomentazioni, come al solito, volsero su tematiche che mi stanno a cuore ovvero architetture, opere pubbliche, spazi pubblici e tutto ciò che riguarda l'aspetto e le caratteristiche di un luogo.

Il tour cominciò soffermandoci sullo spazio concepito a "Ferro di Cavallo", il cui muro è stato sostituito da una scalinata che si affaccia su uno svincolo stradale!
La conformazione di "Ferro di Cavallo" esprimeva un'idea di spazio basata sulle contrapposizioni. Il positivo e il negativo, lo spazio concavo e quello convesso, il pieno e il vuoto. Bastava semplicemente valorizzare questi elementi opposti facendoli dialogare con una ricucitura urbana generata da uno spazio pedonale. Costi? Minimi. Risultato? Una frizzante piazza pedonale, peccato! Abbiamo perso quel muro che delimitava uno spazio urbano, distinguendo carrabile da pedonale, che per decine di anni ha caratterizzato le cartoline souvenir "Saluti da Sezze".
Ovviamente il giro turistico si è amaramente concluso all'anfiteatro, luogo violentato e poi abbandonato.

Io non ci stò! 
La gestione non controllata del denaro pubblico porta alla perdita della linfa vitale di una società, trasformando un paese a immagine e somiglianza di chi non ha occhi per vedere che esiste un mondo migliore!
E oggi ci ritroviamo a gioire perché Bombazza di Striscia la Notizia farà il suo servizio sull'anfiteatro Ecomostro di Sezze.

Grazie a M.L.I.S. questi riflettori hanno trovato luce e speriamo in un futuro caratterizzato da luce propria!
Ma queste battaglie si dovrebbero evitare intervenendo sulle opere pubbliche con "onestà intellettuale" e di fronte a scempi così evidenti nessuna bandiera politica dovrebbe tacere!

Buona battaglia sociale a tutti, soprattutto ai cittadini!