domenica 13 marzo 2011

"Il viaggiare d'altri tempi"

Scritto tratto da "La via Appia nella palude pontina" di Francesco Berti.
Buona lettura a tutti!

"...Alla fine del XIX secolo, quando nella palude imperava la malaria gialla, da Velletri per Terracina, ogni mattina partiva una diligenza: quasi alla stessa ora un'altra carrozza muoveva da Terracina per Velletri.
Era questa la maniera di tenere stretti i vincoli umani e commerciali fra i due paesi pontini e il resto del mondo. Altri mezzi di comunicazione non esistevano e né si era ancora tentati di impiantare una tratta ferroviaria che attraversasse la landa malsana. Solo alla fine del XIX secolo, le promesse succedono le promesse,ai tracciati i tracciati, da quello che cerca sviluppo alla base dei monti a quello che correrebbe libero e sicuro, da maestro a scirocco, sulla duna sabbiosa. Dovrà passare ancora molto tempo prima che la vaporiera colleghi Roma a Velletri, Sezze a Piperno per completare il percorso fino a Terracina. La realtà rimane una: il viaggio tra Velletri e Terracina è il peggiore viaggio a cui possa essere condannato un uomo..."


"...La distanza da Cisterna è, ormai, di venti chilometri e la diligenza si ferma per permettere la discesa o la salita ai passeggeri diretti a Sezze o provenienti da Sezze..."


"...Dopo Foro Appio, e per un buon tratto di strada, scompaiono gli stagni palustri e prende postoil ricco campo setino. Nei campi si ergono enormi <casole> di grano, indizio di ricca raccolta di messi..."