venerdì 20 gennaio 2012

Il "vecchio" PRG di Sezze...

Situazione a SEZZE (LT)

Vorrei analizzare quanto esposto al Consiglio Comunale dal sindaco in carica il Dott. Andrea Campoli e pubblicato su Latina Oggi il giorno Giovedì 19 Gennaio 2012:

Giancarlo Siddera è stato in carica dal dal 1995 al 2003= 8 anni
Lidano Zarra è stato in carica dal 2003 al 2006 = 3 anni
Dunque 8+3 = 11 anni.
Dal 2006 al 2007 il Comune di Sezze è stato commissariato  dal prefetto Leopoldo Falco.

Ricapitolando sono 11 anni + 1 anno di commissariamento e Sezze è carente di:
  1. cinema;
  2. piscina;
  3. centro sportivo;  
  4. area destinata allo sviluppo industriale-artigianale; 
  5. ospedale;   
  6.   parcheggio;  
  7.  ludoteca; 
  8.  anfiteatro;   
  9. etc…
  10. soprattutto Sezze è sprovvista di uno strumento urbanistico innovativo e di qualsiasi idea per il futuro.

Le frazioni: Casali, Ceriara, Colli, Crocemoschitto, Foresta e Sezze Scalo sono divise morfologicamente,  culturalmente e possiamo definirli quartieri depressi e dormitorio. Il centro storico ha ormai cambiato identità, la campagna è diventata un luogo ibrido...

Gli obiettivi di questo “Nuovo” Piano Regolatore Generale non sono affatto chiari perché la prima cosa che si dovrebbe fare su questo territorio è la BONIFICA e non certamente una ulteriore colata di cemento che creeerà altri ghetti e un altro quartiere isolato, depresso e dormitorio da aggiungere ai 6 elencati prima. 

Effettivamente la prossima frazione si potrebbe chiamare zona "Ex-Aeroporto".

I PEEP poi sono strumenti ormai obsoleti e che fanno parte di una certa pianificazione fallita degli anni ’70.

Per non parlare del piano partecipato!!!
Viene pubblicato una specie di bando dove ognuno riempie la sua schedina con la richiesta di un cambio di destinazione urbanistica da zona agricola a zona di completamento (così costruisco un po’ di cubatura!) e questo lo chiamate piano partecipato?

Io lo chiamerei strumento per raccogliere voti e consensi elettorali perché, cari amici, dovete sapere che se VOI ABITATE IN CAMPAGNA, la vostra zona urbanistica rimarrà ZONA AGRICOLA e basta.
Vi hanno riempito la testa di frottole addirittura, sentite questa: “CON LA SCHEDINA SI PUO' EFFETTUARE IL CAMBIO DI DESTINAZIONE D’USO DEGLI IMMOBILI”. 
Allora questa è una bufala perché il "CAMBIO DI DESTINAZIONE D'USO DI UN IMMOBILE" non si fa con una schedina compilata non so da chi!!!
Perdonatemi lo sfogo ma c’è una dignità a tutto e le mie orecchie sono stanche di sentire frottoloni che girano nell’aria.

Io comprendo le buone intenzioni dell’attuale sindaco che personalmente stimo, ma alle volte nella vita bisognerebbe avere il coraggio di interrompere un circolo vizioso innescato ormai da anni e tagliare definitivamente i ponti con il vecchio modo di pensare l’urbanistica e non solo!!!

Guardando oltre il nostro naso riporto un esempio da prendere in considerazione che è quello di ATRI un paese in provincia di Teramo.

Nel biennio 2011-2012 un team multidisciplinare redigerà simultaneamente 4 piani territoriali. Piano Regolatore Generale (P.R.G.), Piano Particolareggiato del Centro Storico (PPCS), Piano del Parco Agricolo, Piano di Gestione del Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.).

IN 2 ANNI...E NON 8+3=11 ANNI


Prendiamo ad esempio ATRI (TE)






Che cos’è la “Multilevel Governance”
Multilevel Governance (MLG) è un modello di governo del territorio – di matrice europea – basato sulla collaborazione tra Enti Locali, Cittadini e portatori di interesse.
Questo approccio è stato scelto dall’Amministrazione Comunale di Atri per elaborare simultaneamente i futuri piani urbanistici della città.
Nel biennio 2011-2012 un team multidisciplinare redigerà simultaneamente 4 piani territoriali. Piano Regolatore Generale (P.R.G.), Piano Particolareggiato del Centro Storico (PPCS), Piano del Parco Agricolo, Piano di Gestione del Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.).
Una governance sempre più strutturata in reti, che privilegia una dinamica di cooperazione orizzontale con l’obiettivo ultimo di recuperare il distacco tra le politiche promosse e il cittadino.
Un modello innovativo che si pone in continuità con la logica del Piano Strategico del Comune di Atri (progetto posto in essere dall’Amministrazione Comunale tra il 2009 e il 2010).
Un processo che, attraverso la creazione di strumenti appropriati a sostegno della democrazia partecipativa (incontri pubblici di confronto e dialogo)darà quindi la possibilità a tutta la cittadinanza di prendere parte attiva nella definizione delle nuove politiche urbanistiche.
La Multilevel Governance del Comune di Atri, in particolare,− è orientata a presentare proposte innovative di sperimentazione di livello locale, provinciale e regionale e rappresenta il laboratorio per la nuova legge urbanistica regionale oggi in fase di discussione.

BUONA URBANISTICA E NON SOLO A TUTTI!!!

4 commenti:

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    1. Condivido pienamente le vostre perplessità riguardo la metodologia di realizzazione del nuovo PRG nel nostro territorio e non vi nego che anche io sono seriamente preoccupato per come stanno andando avanti le cose. Come comune mortale, non ho il privilegio di disporre della documentazione relativa alla proposta di PRG (alla faccia della tanto decantata partecipazione e trasparenza) mi limito quindi a fare marginali valutazioni basate più su sensazioni personali ed indagini fatte tra gli addetti ai lavori. Il tutto porta verso una sola direzione: la politica setina va dritta verso una proposta di massiccia cementificazione selvaggia di un territorio già crudelmente massacrato negli anni passati. Basti pensare a come la politica abbia considerato la qualità dei nostri terreni agricoli, concedendo licenze per la coltivazione di pannelli solari. I nostri amministratori sono ancorati all’idea che il rilascio di un paese passi attraverso l’oggetto del “mattone”, nonostante sembra esserci una eccessiva domanda di immobile sul mercato, e se veramente ci richiesta, qualcuno ha dimenticato che prima andrebbe effettuata almeno una analisi di recupero urbano. Si è limitati anche alla ricerca di modelli da seguire, si guarda alla periferia di Sermoneta, nella quale sono stati massacrati ettari di terreno agricolo di ottima qualità a discapito del cemento, piuttosto che che a studiare le politiche urbanistiche messe in atto nei borghi medievali toscani e umbri, che hanno garantito rilancio economico e migliorato la qualità della vita di tutta la cittadinanza. Nella proposta di PRG non vi è alcuna traccia di recupero urbano, di tutela del territorio e delle sue risorse. Si tende a creare nuove periferie e nuovi quartieri, per riempire le tasche dei signori del cemento, dimenticando che le periferie e i quartieri attuali vivono quotidianamente nell’isolamento e nel degrado urbano. Insomma, Sezze chiede da molti anni un vero PRG per iniziare a progettare un paese moderno, lontano dalle logiche dell’abusivismo, ma siamo di fronte all'ennesima pianificazione a macchia di leopardo. Ancor più grave, si delegittima l’idea della partecipazione attiva della cittadinanza al PRG, sostituendola all'emissione di bandi secondo i quali l'interesse privato predomina sulla collettività. I privati condizioneranno questo PRG e lucreranno sul nostro il nostro territorio. Insomma non vorrei scadere nella retorica, ma visto che il governo Monti ha tirato la cinghia, e scarseggia denaro per le campagne elettorali, allora il PRG può aiutare a racimolare voti. E' necessario sin da subito una forte mobilitazione intorno a questo tema, coinvolgendo la cittadinanza e le forze sociali sane del paese che guardano alla tutela del territorio, al recupero urbano del centro storico e della periferia, ad un paese moderno a servizio della cittadinanza, per aizzare un steccato contro il lo sfruttamento selvaggio. Iniziamo insieme un percorso che ci porti a difendere con i denti la nostra Sezze e le nostre risorse per dare alle nuove generazioni un paese migliore. Patrizio

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  2. Concordo con Patrizio e aggiungo che sostenere lo "stop al consumo di territorio" non è un atteggiamento che va contro lo sviluppo economico di una società ma vuol significare un cambiamento strutturale e ripensare a modelli di vita che ne esaltano la qualità...
    http://www.youtube.com/watch?v=RJBehj4Fc_o

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  3. nel nostro teritorio oramai non esiste anzi non si è mai pensato di dare un minimo di decoro urbano,cosa molto importante sia per chi veve nelle popolose borgate tanto per chi è di passaggio.da un po di tempo in qua'le abitazioni vengono cintate con antipatici teli verdi cosa veramente degradante per chi ci vive e ancora più per quelli che passano specie sulle arterie provinciali.
    senomdo il mio parere si potrebbe cominciare da piccole cose per ridare un valore al nostro territorio.

    m.arcere@libero.it

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